@incollection{eprints2183, address = {Soveria Mannelli}, editor = {Roberta Adelaide Modugno}, year = {2014}, publisher = {Rubbettino}, title = {Riflessioni sul potere. Un confronto tra Bruno Leoni e Michael Foucault }, author = {Antonio Masala}, booktitle = {Le ragioni della libert{\`a}}, month = {June}, url = {http://eprints.imtlucca.it/2183/}, abstract = {Bruno Leoni e Michel Foucault sono stati senza dubbio due pensatori diversi, e i loro destini non si sono incrociati. Eppure, ferme restando delle importanti differenze, entrambi riflettevano su una dimensione del potere che non fosse (solo) quella statale, ma che partisse dagli individui e dai loro rapporti, dalle loro relazioni. Muovevano entrambi da una forte insoddisfazione per il concetto di sovranit{\`a}, per la teoria del contrattualismo e per la concezione formalistica del diritto. Erano entrambi convinti che si dovesse guardare ai reali rapporti tra individui per comprendere cosa sia il potere, e che si dovesse partire ?dal basso?, dalle manifestazioni concrete e individuali (o locali, per usare la terminologia foucaultiana) del potere per capire cosa sia la societ{\`a} e come sia possibile comprendere, analizzare, dare ragione del problema dell?ordine sociale. Nessuno dei due ha scritto un libro organico sul potere, e nessuno dei due ci ha lasciato una teoria compiuta del potere. Entrambi invece si sono concentrati sul funzionamento del potere, su cosa esso produce e su cosa emerge dal potere inteso come relazione tra uomini. In questo senso, pur partendo spesso da presupposti diversi, essi ragionano per tanti versi intorno allo stesso problema, e ci offrono una rappresentazione del potere per alcuni aspetti convergente e una metodologia di analisi che ha interessanti punti di contatto. Una metodologia di analisi forte e innovativa, capace di gettare una luce nuova sullo studio della politica e di alcuni dei suoi concetti chiave, e capace di ribaltare la concezione classica del diritto e della sovranit{\`a}. } }