%L eprints3184 %I Edizioni scientifiche italiane %J Annuario di diritto comparato e di studi legislativi %A Sabino Cassese %A Lorenzo Casini %T La disciplina degli indicatori globali %D 2012 %X Negli ultimi decenni, numerosi indicatori sono stati adottati in ambito internazionale e globale, ad esempio dalla Banca mondiale, dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dallo United Nations Development Programme (UNDP). Questi strumenti dominano ormai settori strategici come la governance dei mercati finanziari, le politiche di sviluppo e la protezione dei diritti umani. A seguito di questa enorme diffusione, un numero via via crescente di decisioni pubbliche sono oggi prese sulla base di indicatori. Di conseguenza, specialmente quando tali decisioni riguardano la tutela e la gestione di beni e servizi pubblici, è divenuta di grande importanza la questione di come regolare la produzione e l’uso di questi strumenti, questione cui si collegano anche problemi di legittimazione e di accountability. Il contributo esamina i problemi derivanti dalla disciplina degli indicatori globali. Gli indicatori, infatti, possono sì avere una intrinseca natura «normativa », ma non tutti necessitano di una apposita regolamentazione per assicurare adeguate forme di legittimazione e accountability: stabilire se occorra o meno una disciplina ad hoc dipende da svariati fattori, come il tipo di indicatore, le caratteristiche del soggetto che lo produce e la natura degli utenti coinvolti. Diviene perciò utile fornire una tassonomia dei differenti tipi di indicatori al fine di distinguere i casi in cui essi servono per incrementare l’accountability degli Stati e delle organizzazioni internazionali da quelli in cui gli indicatori richiedono essi stessi un controllo da parte dei pubblici poteri.